woensdag 21 april 2010
Distrarsi DAL/COL teatro
Deze keer is de tekst (tijdelijk) alleen in het Italiaans. Sorry. Het gaat eigenlijk om theater in het Italiaans. Daarom...
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Fare teatro richiede concentrazione. Bisogna star lì con la testa.
Io mi sono distratto tante volte in passato. Quando avevo vent’anni recitavo in una compagnia teatrale in Italia, compagnia di cui sono stato uno dei fondatori, compagnia che poi è diventata professionale di professionisti.
Distrarsi allora è stato grave. Me ne sono andato stupidamente per un banale litigio. Me ne sono andato perchè non credevo in me stesso come uomo di teatro. Mi sono distratto dal teatro per andar dietro a qualche altra idea di qualche altro balordo. Ora i miei “colleghi” di allora vivono di teatro. Girano il mondo, vanno ai festival di teatro di strada, recitano in diverse produzioni, si occupano di animazione e organizzano seminari.
Dopo più di ventanni ho ricominciato a fare teatro. Qui a Amsterdam. Prima un paio di regie e poi come attore. Inconsapevolmente ho questo bisogno dentro, ho questa urgenza. Il teatro è un’arte completa. Comprende la recitazione, la musica, la coreografia. Si possono inserire video. Poi ci sono i costumi che creano “la moda” di uno spettacolo. Espremersi con l’interpretazione teatrale ci purifica, ci dà introspezione psicologica, sviluppa la capacità di osservazione.
Dopo diverse produzioni in italiano e in olandese, noi di Quelli di Astaroth, siamo ora arrivati al concetto di Teatro da Camera. Stefano Benni ce lo aveva già detto anni fa: “Fatevi il vostro teatro”. E noi l’abbiamo fatto. Intimo, ravvicinato, a tu per tu. Un piccolo teatro che si rifà alla grande tradizione dei piccoli teatri di Amsterdam. Dopodomani va in scena M.E.L.M.A. (Media E La Mia Anima) per la quinta volta al nostro Teatro da Camera a Sint Jansstraat 37. Testi mediatici e musiche. Stavolta non mi distrarrò più dal teatro come feci tanti anni fa. Non (me) lo permetterò. Mi distrarrò invece col teatro.
1 opmerking:
Ha! Spiegamela tu questa necessità di base. A me che ultimamente sto decidendo di non distrarmi e cme tutte le imprese nuove all'inizio hai tutti i bastoni tra le ruote, soprattutto i tuoi.
(Ti racconto una cosa buffa, si stava parlando di una presentazione di artisti e in via preliminare è arrivata la rccomandazione: però non parliamo di politica. Ma quale politica? L'arte è politica, persino parlarne lo è, persio chiedere a degli artisti di raccontarti il loro lavoro da dove viene quest'esigenza? Ma c'è gente che crede che la politica siano i partiti?
E allora aggiungerei: forse non facciamo del teatro politico strictu sensu, ma nel nostro cocciutamente insistere a fare teatro siamo assolutamente animali politici. Pure quando facciamo le pantomime con la mucca e la pecora.
Meno male però che ogni tanto me la ricordi tu questa concentrazione, che io mi distraggo.
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